IL BANDO
Fondazione Cariplo lancia un nuovo bando da 5 milioni di euro, Luoghi da rigenerare, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023. L’obiettivo è supportare processi di rigenerazione urbana che coinvolgono edifici ed aree sottoutilizzate o completamente abbandonate, attraverso la creazione di nuove funzioni culturali per restituire questi luoghi alla comunità.
I destinatari sono gli enti locali proprietari (o che hanno piena disponibilità) del bene/luogo oggetto dell’intervento. Il contributo previsto (a fondo perduto) copre l’80% delle spese di progetto, per un massimo di 400.000 euro.
In linea con gli obiettivi della fondazione e con simili iniziative proposte in passato dalla stessa, a ci sono delle caratteristiche centrali che i progetti dovranno avere per poter essere finanziati:
- Approccio Bottom-up. Ormai lo sappiamo, utilizzare unicamente strategie top down nei processi di rigenerazione urbana è un approccio fallimentare. Per chiarezza, è una strategia top-down (dall’alto), una strategia che dall’amministrazione arriva alla cittadinanza, mentre è una strategia bottom-up (dal bass0) l’esatto contrario. In paasato, nei processi di rigenerazione urbana si è sempre considerata solo la prima opzione, mentre oggi è in corso una presa di consapevolezza sull’importanza di coinvolgere la cittadinanza nel processo di rigenerazione in maniera attiva. Per questo motivo, il bando chiede di utilizzare processi di progettazione partecipata (scopri di più) per individuare la nuova funzione d’uso e immagine dell’edificio o dell’area oggetto di rigenerazione. Due esempi di strumenti di progettazione partecipata sono: il Design Thinking (scopri di più) e la Metodologia Lego Serious Play (scopri di più).
- Coinvolgimento degli attori locali. Un altro elemento fondamentale dei progetti di rigenerazione è il coinvolgimento degli attori locali, ovvero delle organizzazioni del terzo settore, aziende, enti pubblici territoriali che potrebbero contribuire attivamente al progetto (magari implementado parte delle azioni, o assumendo la responsabilità per la gestione futura), o assumere il ruolo di stakeholder. Il bando chiede quindi di creare un partenariato con almeno un ente non profit attivo in ambito culturale, ma naturalmente il suggerimento è quello di fare rete con quanti più soggetti possibile. Questo infatti assicura la sostenibilità futura di un progetto: se esso sta a cuore a numerosi mebri della comunità, che vi prendono parte in grado più o meno superiore, sarà interesse di tutti assicurarne la continuità e non solo dell’amministrazione pubblica (con le sue sole risorse).
- Integrazione in piani di rigenerazione già avviati o in corso di elaborazione. La rigenerazione è tale perchè non si limita a vedere la ristrutturazione di un edificio come un intervento isolato e indipendente, ma al contrario, lo inserisce in un contesto più ampio dove interventi di natura architettonica, sociale, culturale, urbanistica e via dicendo concorrono tutti ad un unico obiettivo: rendere un luogo più adatto ai suoi abitanti.
COME SI FA RIGENERAZIONE ?
Come abbiamo visto la rigenerazione è un processo che integra più interventi, che insieme concorrono al raggiungimento di obiettivi comuni, e che mette in campo numerose risorse provenienti da mondi diversi. Se non si è mai affrontata prima può apparire complessa, e si rischia di candidare interventi che si pensa rispettino i requisiti, ma che in realtà non lo fanno affatto. Per questo motivo è utile guardare ad altri esempi di successo prima di avviare un progetto simile, così da avere un background di partenza. Ecco alcuni esempi di rigenerazione urbana interessanti.
BINARIO 49. Situato nel quartiere Reggio est (Reggio Emilia), divenuto tristemente celebre per l’alto tasso di criminalità, Binario 49 è un caffè letterario nato dall’incontro di numerose associazioni territoriali con i cittadini del quartiere. Binario 49 è stato selezionato dal CNAPPC tra le Trasformazioni Urbane Innovative, come esempio di micro intervento di rigenerazione partecipato, ed esposto nell’omonima mostra.
QUARTIERE SAN PAOLO, BARI. Questo quartiere di periferia, da sempre raffigurato con il termine stereotipato di periferia, è oggi un quartiere museo. Grazie al lavoro dell’associazione Mecenate 90, in collaborazione con il Comune di Bari e la Regione Puglia, è stato possibile dare vita a un progetto di museoformazione urbana, attraverso il coinvolgimento dei cittdani e delle organizzazioni attive nel quartiere.
MARE CULTURALE URBANO. Un progetto di rigenerazione urbana a base culturale che nasce nella periferia ovest di Milano, che prende il via con la riqualificazione della storica cascina Torrette di Trenno del quartiere San Siro, restituita alla città come luogo di aggregazione e fruizione culturale. Oggi lo lo spazio ospita un ristorante con una birreria artigianale, un coworking, sale per prove musicali, formazione ed eventi, e un cortile comune, ed è animato tutto l’anno con concerti, performance, cinema all’aperto, festival, attività per bambini