ESPLORANDO NUOVI ORIZZONTI: LA MIA ESPERIENZA AL FESTIVAL NEXT LIBRARY

di Simona Villa

Di recente ho avuto l’opportunità di partecipare al festival Next Library, un evento internazionale che celebra l’innovazione nel campo delle biblioteche e promuove il dialogo e la collaborazione tra professionisti del settore. Sono rimasta entusiasta all’idea di essere coinvolta in un evento così stimolante e avventuroso. In questo blog, condividerò la mia esperienza al festival Next Library e racconterò come mi ha aperto gli occhi su nuovi orizzonti e mi ha ispirato in modi che non avrei mai immaginato.

ESPLORAZIONE E CONDIVISIONE DELLE IDEE

Una delle cose più sorprendenti del festival Next Library è stata la varietà di partecipanti provenienti da tutto il mondo. Bibliotecari, architetti, educatori e innovatori si sono riuniti per discutere e condividere le loro esperienze e idee. Ho avuto l’opportunità di partecipare a workshop interattivi, presentazioni coinvolgenti e sessioni di brainstorming, oltre che a momenti di networking e di festa. Questi momenti di scambio hanno creato una sinergia unica, dove le prospettive diverse si sono fuse insieme per creare soluzioni innovative e creative per le sfide che le biblioteche affrontano oggi.

COMMUNITY ENGAGEMENT

Un aspetto che mi ha colpito profondamente durante il festival Next Library è stata l’importanza data all’engagement della comunità. Le biblioteche moderne non sono più semplici depositi di libri, ma diventano luoghi di incontro, partecipazione e coinvolgimento attivo della comunità. Ho sperimentato come coinvolgere il pubblico attraverso programmi culturali, eventi tematici, laboratori creativi e molto altro ancora. Questa enfasi sulla partecipazione ha dimostrato come le biblioteche possano essere un motore di cambiamento sociale e di promozione del dialogo e dell’inclusione.

ISPIRAZIONE E CONNESSIONI

Il festival Next Library mi ha offerto l’opportunità di incontrare persone appassionate e curiose. Le conversazioni con colleghi provenienti da paesi e contesti diversi mi hanno ispirato e mi hanno fatto riflettere sul ruolo che le biblioteche possono svolgere nella società. Ho fatto nuove connessioni che spero si traducano in collaborazioni future e scambi di idee. Il festival mi ha dato una visione più ampia del potenziale delle biblioteche e mi ha spinto a pensare in modo creativo e audace su come posso contribuire a fare la differenza nei contesti locali.

Il tema centrale del Festival è stato il gioco (e il divertimento) come approccio all’apprendimento e alla soluzione dei problemi. Uno dei keynote speech è stato proprio incentrato sull’esperienza del playful learning in biblioteca, e ha mostrato come offra un modo innovativo e coinvolgente per promuovere l’apprendimento e la scoperta attraverso il gioco. Le attività di playful learning in biblioteca possono includere giochi di ruolo, puzzle, attività artistiche e manuali, laboratori scientifici e molto altro ancora. Inoltre, grazie all’uso di tecnologie interattive e digitali, è possibile arricchire ulteriormente l’esperienza, rendendola ancora più coinvolgente e adattata alle esigenze e agli interessi dei partecipanti. L’esperienza del playful learning in biblioteca non solo promuove l’amore per la lettura e l’apprendimento, ma crea anche un ambiente sociale e inclusivo, in cui i bambini possono interagire, condividere idee e sviluppare competenze importanti per il loro futuro.

Il keynote speech di Katherine Richardson invece, incentrato sullo stato del pianeta è stato straordinariamente rivelatore e provocatorio. Richardson ha affrontato senza mezzi termini (ma senza mai avere il cipiglio della “maestrina”) la crisi ambientale che il nostro pianeta sta affrontando e ha sollecitato una profonda riflessione sulla responsabilità che ognuno di noi ha nel preservare e proteggere il nostro mondo.

Ha descritto con chiarezza e dati scientifici la grave minaccia che il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità rappresentano per il nostro pianeta e ha evidenziato la necessità di azioni urgenti per invertire la rotta. Il suo appello a una maggiore consapevolezza ambientale e a un impegno collettivo per adottare misure efficaci è stato estremamente persuasivo.

Un aspetto particolarmente rilevante del suo discorso è stata la connessione tra l’ambiente e le biblioteche. Richardson ha sottolineato come le biblioteche possano fungere da centri di conoscenza e di sensibilizzazione per l’ambiente, offrendo risorse educative, spazi di discussione e programmi che promuovono la sostenibilità. 

Il discorso di Katherine Richardson è stato un richiamo urgente all’azione e ha messo in luce l’interconnessione tra le questioni ambientali e il ruolo delle biblioteche come agenti di cambiamento. Ha spinto il pubblico a considerare come le biblioteche possono adottare un approccio proattivo nel promuovere la consapevolezza ambientale e nel sostenere la transizione verso una società più sostenibile.

CONCLUSIONI

Partecipare al festival Next Library è stata un’esperienza entusiasmante e arricchente. Mi ha aperto gli occhi su nuovi orizzonti e mi ha ispirato a pensare in modo innovativo sul futuro delle biblioteche. Ho definitivamente imparato che le biblioteche non sono mai statiche, ma sono in costante evoluzione per adattarsi alle esigenze della società. Il festival Next Library è stato un trampolino di lancio per connettersi con professionisti appassionati e condividere conoscenze ed esperienze. Sono grata per questa esperienza e sono entusiasta di portare ciò che ho imparato nel mio lavoro. 

Il futuro delle biblioteche è promettente e non vedo l’ora di farne parte attiva.

Contributi per progetti: Giovani in Biblioteca

Portare i giovani in biblioteca è una priorità per ridare valore a questi spazi pubblici.

Nell’Anno europeo dei giovani, il Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale promuovono azioni tese ad ampliare significativamente l’offerta di spazi di aggregazione destinati alla ripresa della socialità di ragazze e ragazzi rientranti nel target di popolazione con età 14-35 anni. 
 
Fra queste, una in particolare ha colpito la nostra attenzione: si vuole favorire l’utilizzo, da parte delle giovani generazioni, degli spazi disponibili all’interno delle biblioteche pubbliche, attraverso il finanziamento di proposte progettuali volte alla realizzazione di luoghi polivalenti e innovativi, aperti con orari estesi che ne consentano un’ampia fruibilità, nei quali i giovani possano condividere idee, percorsi e occasioni formative, culturali, ricreative, di incontro e confronto e che abbiano come specifico target la popolazione rientrante nella richiamata fascia di età.

“lo spazio più democratico che esiste”

 Ci ha colpito per numerose ragioni. Intanto la fascia d’età, quella dei giovani appunto, considerati tali dai 14 ai 35 anni…benedetta adolescenza protratta all’infinito! Poi, e principalmente, perché chiama in causa in maniera esplicita un’istituzione culturale a cui siamo particolarmente affezionati: la biblioteca pubblica che siamo abituati a vedere considerata, da parte dei Ministeri e delle pubbliche amministrazioni centrali, solo connessa all’oggetto-libro.  Mentre noi sappiamo che la biblioteca è lo spazio pubblico culturale per eccellenza, se pensiamo che, in Italia, è presente in quasi tutti i comuni (unica realtà del genere), e soprattutto è sede di innumerevoli attività legate al tempo libero (intrattenimento, gioco, formazione e corsi, eventi culturali, incontri), ad accesso gratuito e libero per tutti. Insomma, come dice la mia amica e collega Camelia, “lo spazio più democratico che esiste”.

L'occasione giusta per progettare una nuova stagione di servizi

Con questa iniziativa del Dipartimento per le politiche giovanili si dà la possibilità alle biblioteche di mettere in moto la loro capacità di progettare insieme alla comunità, di cercare e trovare soluzioni a bisogni specifici insieme ai destinatari che di quei bisogni sono portatori e che, se ingaggiati nella progettazione dei contenuti, parteciperanno attivamente e saranno megafono dei nuovi servizi.
Questa iniziativa del Dipartimento, costituisce un’opportunità ghiotta per le biblioteche di mettersi in moto e di dimostrare che l’ultima lettura dell’ISTAT (https://www.istat.it/it/archivio/217094) sulla fruizione e le presenze nelle biblioteche (che, su scala nazionale, fissano i frequentatori al 7% della popolazione) è il punto da cui partire per progettare una nuova stagione di servizi e di offerta.

E’ un bando non facilissimo, soprattutto perché la competizione non si fa solo sulla qualità dei progetti ma anche sulla velocità nel presentarli (questo sistema del click day è veramente frustrante e prima o poi qualcuno dovrà porvi rimedio, immaginandosi altri meccanismi di selezione dei progetti).

Servono creatività, conoscenza dei contesti, competenze progettuali e…un po’ di fortuna, che, si sa, aiuta chi osa!

Buona progettazione