Il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato un bando per il finanziamento di progetti di informazione e sensibilizzazione rivolti alla prevenzione della violenza maschile contro le donne. Il Bando si divide in due liee di intervento. La prima dedicata alla promozione della parità di genere, la seconda al rafforzamento delle reti antiviolenza.
Con un budget complessivo di 5 milioni, suddivisi nelle due linee di intervento: 2 milioni per le azioni di sensibilizzazione e 3 milioni per il rafforzamento delle reti territoriali anti-violenza.
La situazione in Italia
In Italia il problema della violenza di genere ha una portata notevole, e malgrado i numerosi allarmi lanciati nel corso degli anni, non si sta ancora facendo abbastanza. I dati ci ricordano l’attualità dell’emergenza e la necessità di agire nell’immediato. Ogni giorno, in Italia 89 donne subiscono una qualche forma di violenza (dati del Ministero della Salute). Solo nel 2021 sono morte di femminicidio 109 donne, sono il 40% di tutti gli omicidi commessi nel Paese. Queste tragedie sono figlie di una mentalità e una cultura ancora fortemente maschilista, come dimostrano i dati sulla parità di genere in Italia. Malgrado i progressi fatti negli ultimi anni, il paese è al 14 posto (dei 27 paesi dell’unione) nell’indice di assoluta parità tra uomini e donne, con un punteggio di 63,5. L’Italia è il primo paese dell’Unione per incidenza di donne che non hanno mai lavorato per occuparsi dei figli, l’11,1% rispetto ad una media del 3,7%.
Un intervento immediato non è solo necessario ma inevitabile, per far fronte a un elemento di forte arretratezza culturale e sociale del paese, causa di dolore per moltissime persone.
Il bando
Il bando propone due linee di intervento:
A. Per progetti di sensibilizzazione e comunicazione, volti alla prevenzione della violenza di genere e promozione della parità. Gli interventi devono focalizzarsi sulla promozione di una cultura del rispetto tra uomo e donna, anche attraverso la lotta agli stereotipi. Possono partecipare alla linea A in forma singola o associata:
- Enti territoriali: Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni;
- Scuole statali, paritarie e non paritarie;
- Servizi educativi per l’infanzia e scuole dell’infanzia statali, paritarie e non paritarie;
- Università pubbliche o private;
- Enti pubblici, esclusi gli Enti pubblici economici;
- Enti no profit.
B. Per progetti per potenziare le reti operative territoriali antiviolenza nelle attività di presa in carico integrata delle donne vittime di violenza maschile e dei loro figli minori. Possono partecipare alla linea B, esclusivamente in forma associata:
- Enti locali;
- Associazioni e Organizzazioni operanti nel settore del sostegno e dell’aiuto alle donne vittime di violenza, che abbiano maturato esperienze e competenze specifiche in materia di violenza contro le donne, che utilizzino una metodologia di accoglienza basata sulla relazione tra donne, con personale formato specificatamente sulla violenza di genere.
- Enti territoriali: Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni;
- Altri soggetti che concorrono all’operatività delle reti operative territoriali antiviolenza, quali, a titolo esemplificativo: Case Rifugio, Servizi sociali, Aziende Sanitarie, Forze dell’ordine, Autorità giudiziarie, Centri per l’impiego, Scuole, Università, Enti no profit, Enti pubblici non economici.
Il finanziamento copre l’intera quota fino ad un massimo di 200.000 euro (minimo 50.000).